(…) Angela faticò a recuperare l’autocontrollo vacillante per la sorpresa e l’emozione di trovarsi davanti l’uomo che tanto l’aveva colpita qualche mattina prima, scombussolata al pensiero di avere addirittura scopato con lui a sua insaputa. Le spiaceva ammetterlo, ma sentiva le gambe malferme e non sapeva cosa dire, come se le si fosse bloccata di colpo ogni attività intellettiva. All’improvviso, ricordò il motivo per cui si trovava lì. “Vorrei provare quel cappotto nero”, disse, indicando il manichino in vetrina con un tono di voce che non si conosceva.
“Taglia?”, chiese l’uomo con tono strascicato. “42.” Ribatté Angela. Le sembrava si notasse.
Il tipo fece strada verso l’espositore dove erano appesi e scrutò le etichette per individuare il capo da porgerle. “Ecco”, disse infine, “una 42. Ordiniamo solo un capo per taglia, in modo tale che ogni nostra cliente si senta unica. Provi”. Angela lo seguì ed entrò nella cabina, augurandosi che lui la seguisse. (…)
brano tratto dal romanzo di Nina Vanigli: “Mulini neri”, Eroscultura editore.